Tantra: le 10 cose da sapere

 

di Aglaia Kochelokov, allieva iscritta alla scuola di formazione

 

“La proclamazione della verità è impavida”

 

 

1.Tantra, ma che significa? Tantra in sanscrito significa apertura della mente verso           la conoscenza infinita; vuol dire anche telaio, il che ci lascia intuire che questo               insegnamento tese insieme tutte le espressioni della spiritualità integrandole in un perfetto disegno, attraverso la teoria ma soprattutto la pratica.

 

  1. Il Tantra è una religione? Il Tantra è una Via spirituale sorta migliaia di anni fa. Non ci sono imposizioni di formule dottrinali, non ci sono rigidi protocolli a cui attenersi, non ci sono errori nella pratica, ma solo comprensione essenziale delle cose, non concettuale, spiegate in termini esperenziali. Accogliere tutto ciò che c’è. E già il cuore si apre….

 

 

  1. Bene, ma se il Tantra è una Via spirituale, perché spesso sentiamo questo termine associato a pratiche sessuali? Il sesso secondo i maestri tantrici delle origini è uno strumento, come tanti altri, per entrare in connessione con il nostro sé profondo, non una pratica fine a se stessa, rinchiusa nella soddisfazione egoica; il sesso è solo l’inizio nella visione tantrica: è un enorme potenziale a cui attingere per il raggiungimento della felicità, conoscendolo e sentendolo arrivando così alle possibilità più elevate che cela. Se pensate che l’orgasmo sia la finalità del sesso il tantra può aprirvi nuovi orizzonti!

 

  1. Ma quindi per diventare un praticante dovrò fare sesso promiscuo? Assolutamente no, si tratta di entrare in contatto con la propria energia sessuale, di farsi guidare da essa, di sentirla per comprenderla e questa comprensione avviene sperimentando pratiche meditative, mediante l’assunzione di uno stile di vita sano e rispettoso del proprio corpo, nello sviluppo di un sentimento di apertura di cuore e di amore verso sé e verso gli altri, nella piena accettazione.

 

 

  1. Spiritualità e godimento sensuale, mi sembra un accostamento a dir poco bizzarro, faccio fatica a mettere vicini questi concetti. Non è difficile comprendere questa attitudine mentale, essendo immersi in un mondo che tende al “divide et impera”; siamo nati in una società che in tutti i modi ci fa credere che il sesso sia una cosa, la spiritualità un’altra, che la gioia o il godimento siano sentimenti che possiamo concederci col contagocce e che soffrire e perire sia lo scopo nobile della nostra esistenza. Bene, col Tantra possiamo liberarci di questi preconcetti, sperimentare la bellezza e la purezza della nostra gioia nel sentire, sentire prima di tutto nel corpo in una risonanza infinita con panorami mozzafiato che nascosti dentro di noi aspettano solo di essere scoperti per proiettarci verso l’orizzonte del Divino. Solo per coraggiosi avventurieri, esploratori eroici dell’Infinito.

 

  1. Il Tantra non penso possa fare per me, si tratta di una cultura troppo lontana…..I precetti del Tantra non sono legati a una particolare cultura, nazione o religione. Non viene richiesto al praticante di abbracciare nessuna credenza o dogma religioso. Non si è tenuti a credere in qualcosa prima di avere la conferma che essa sia vera, ragionevole o accettabile. Nel cerchio dei praticanti sono accolti tutti senza alcuna distinzione di provenienza, credo o nazionalità. L’unica cosa che conta è il desiderio di espandere la propria visione verso una crescita personale e sociale.

 

 

  1. Il Tantra può essere d’aiuto alla relazione di coppia? La relazione di coppia nel Tantra non può che nutrirsi, fiorire, diventare un luogo di crescita personale (non individuale!) in cui sperimentare l’unione del Maschile e del Femminile nel superamento della dualità. Indubbiamente affrontare assieme al partner un percorso Tantra rende la relazione più stabile, profonda e sincera, attraverso un lavoro costante e puntuale su di sé e sull’integrazione armonica delle due energie Maschile e Femminile.

 

  1. Cosa si intende esattamente con dualità? Siamo cresciuti in una cultura, quella occidentale, che ci abitua sin da bambini a organizzare le nostre categorie mentali secondo lo schema di due elementi contrapposti: bene contro a male, maschile contro femminile, luce contro tenebre…. Nel Tantra non-duale è invece il concetto di base: pensando alla coppia indivisibile di Shiva e Shakti, dei della danza estatica che permettono agli adepti di ritrovare il divino alla radice del proprio spirito mediante l’apertura del cuore, possiamo intuire cosa si intende per superamento della dualità, quella condizione che favorisce l’unione feconda del divino nelle nostre vite terrene in assenza di categorie contrapposte.

 

 

  1. Ma Tantra e Yoga sono la stessa cosa? Abbiamo detto di quanto la pratica nel Tantra sia importante, di conseguenza non può esserci trasmissione di insegnamento tantrico senza esperienza diretta: lo yoga è la parte esperienziale del tantra, che non deve per forza prevedere posizioni al limite dell’umana capacità, ma certamente movimenti attraverso i quali prendere maggior consapevolezza del proprio corpo sviluppando autocontrollo e aprendo così la strada al progresso spirituale.

 

  1. Ok, ma allora come si trasmette il Tantra? Nella tradizione, gli elementi per la corretta trasmissione della Via sono 5: giusto maestro, giusto insegnamento, giusto luogo, giusto momento e giusti studenti. What else?

 

[1]Slogan del Vajradhatu – organizzazione del buddhismo tantrico tibetano

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Enquire now

Give us a call or fill in the form below and we will contact you. We endeavor to answer all inquiries within 24 hours on business days.